La mastoplastica additiva secondaria: ecco quando si ricorre all’intervento
Ciò che ci si aspetta dopo un intervento di mastoplastica additiva è un risultato che risponda alle aspettative. A volte però la fortuna non è dalla nostra parte e ci si ritrova a fare i conti con spiacevoli situazioni estetiche. Per correggere gli errori e gli orrori della chirurgia la soluzione è, nella maggioranza dei casi, ricorrere ad un nuovo intervento estetico. Ed è proprio quello che si fa, quando si parla di mastoplastiche additive e seni rifatti che di bello hanno ben poco.
Quando infatti la chirurgia del seno sbaglia, per rimediare non ci resta che sottoporci ad una mastoplastica additiva secondaria, l’operazione eseguita per correggere risultati non soddisfacenti o innaturali di precedenti interventi mammari. L’operazione poi è anche la procedura eseguita per la sostituzione di protesi al seno danneggiate o in seguito ad una contrattura capsulare successiva al primo intervento di mastoplastica additiva.
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Rimediare ad un errore chirurgico e non solo
Non sono pochi i casi in cui la mastoplastica additiva secondaria è eseguita per rimediare ad un errore chirurgico. Un seno asimmetrico, protesi che si vedono, capezzoli irregolari, insomma un décolleté che dopo un’operazione di chirurgia mammaria si presenta diverso da come ci si aspettava.
Ci sono poi i seni post mastoplastica che si ritrovano a fare i conti con problemi come una contrattura capsulare, uno slittamento delle protesi o improvvisi danni dell’impianto mammario.
E non finisce qui. Una mastoplastica secondaria può talvolta essere anche una scelta esclusivamente estetica. Cambiare la taglia di un seno già “rifatto” è una richiesta non poco comune; allo stesso modo rimodellare e volumizzare il décolleté o sostituire le protesi con misure più grandi o più piccole sono a volte le richieste per restare al passo con delle tendenze di bellezza che talvolta preoccupano.
In sala operatoria è tutto più complesso
La scelta di sottoporsi ad un nuovo intervento di chirurgia mammaria non dovrebbe però essere dettata da semplici capricci di bellezza. Per questo è essenziale sottoporsi ad una accurata visita presso un professionista della chirurgia mammaria. Una attenta anamnesi è l’elemento fondamentale per stabilire se sia o meno il caso di procedere con la nuova mastoplastica.
Certo, l’obiettivo della nostra operazione di chirurgia mammaria secondaria resta lo stesso: rimodellamento e volumizzazione di un seno ma, questa volta, già operato e questo rende l’intervento nettamente più complesso. L’operazione di mastoplastica additiva secondaria è infatti delicato e richiede particolare esperienza da parte del chirurgo estetico.
Quest’ultimo deve infatti fare i conti con un tessuto mammario caratterizzato da cicatrici interne e perciò non facile da gestire. Anche per questo si prolungano i tempi di intervento rispetto alla mastoplastica classica. Alle tradizionali tecniche di chirurgia di aumento del seno, se ne aggiungono altre per ottenere il risultato che il primo intervento non è stato in grado di offrire.
Nei casi più gravi poi, per ottimizzare il risultato finale, il chirurgo può anche scegliere di integrare alla mastoplastica additiva secondaria delle tecniche operatorie di mastopessi o mastoplastica riduttiva.
Sostituire una protesi, rimediare ad una contrattura capsulare, correggere lo slittamento di un impianto richiedono tanta esperienza da parte del chirurgo. Perciò non affidarsi al primo che capita ed evitare di inseguire il risparmio, è la scelta giusta!
Un seno nuovo e che piace davvero
Una mastoplastica additiva secondaria eseguita ad hoc, non può che offrire quel risultato estetico tanto atteso dal primo intervento. Certo, i tempi operatori e la degenza sono nettamente lunghi.
Sarà infatti necessario attendere diversi mesi prima di poter constatare la buona riuscita della nostra mastoplastica secondaria. La guarigione sarà lenta ma restare a riposo ed evitare di sollecitare eccessivamente il seno, aiuterà quest’ultimo a riscoprirsi nuovamente bello e del volume e della forma tanto desiderati.
Insomma l’attesa vale la pena!