Supera la paura e decidi da che parte stare

Supera la paura e decidi da che parte stare

Pensavamo che la pandemia, che ci ha costretti a casa per molto tempo e che ha ridotto notevolmente le nostre relazioni sociali, ci insegnasse a considerare come un bene essenziale i rapporti interpersonali. Invece sembra che l’abitudine di non aver bisogno degli altri e di riuscire a sopravvivere bene anche da soli ci sia rimasta addosso. Come ci è rimasta addosso la paura di frequentare piccoli negozi o luoghi chiusi come cinema e teatri, nonostante le ferree regole a cui siamo sottoposti e all’uso delle mascherine.

La paura

Usciamo da questo periodo lungo ben due anni più impauriti che mai. Il sollievo di aver superato il peggio non è ancora percepito dalla maggioranza della popolazione, ancora incredula di quello che abbiamo passato e sopportato, e soprattutto ancora incerta per il futuro. Le patologie legate alla sfera psicologica sono decisamente aumentate, soprattutto nei più giovani che in questi anni avrebbero dovuto crescere insieme ai loro coetanei e confrontarsi nella loro quotidianità.

Ma tutti siamo più ipocondriaci, e come non esserlo d’altronde, con l’ansia con cui abbiamo dovuto convivere e che ora fa fatica inevitabilmente ad andarsene. Gli psicologi e gli psichiatri avranno un bel da fare negli anni che verranno, e una volta superato tutto, ma proprio tutto, forse torneremo davvero alla normalità, ricordando tutto ciò come una brutta, ma formativa, esperienza della nostra vita.

La rete di vendita

E’ innegabile che i negozianti abbiano subito gravi perdite a livello economico, e in tutti i campi, nessuno è stato risparmiato. Rimangono a galla, se riescono, i grandi marchi e le catene che hanno una base economica più o meno solida. Ma anche in questi casi si vedono sempre più serrande chiuse ormai definitivamente. Sono sempre meno frequentati perché forse, bisogna ammettere con amarezza, ci siamo abituati a farne a meno durante la pandemia, comprando di tutto e di più nei supermercati e, soprattutto, online. E piano piano quindi stanno morendo tutte quelle attività che una volta ci davano modo di relazionarci e confrontarci con qualcuno anche solo per un consiglio per l’acquisto.

Se tutti, o quasi, abbiamo imparato a comprare online, e molti continuano a farlo, la ragione è semplice: è più comodo e veloce. Basta una connessione e un pc, oppure uno smartphone, ed è fatta. Compri qualunque cosa e ti arriva comodamente a casa. Anche le grandi aziende si riforniscono online. Vuoi comprare viti e bulloni? Basta digitare https://www.ipl-plus.it e cliccare. Così riesci anche a sapere la serietà di un’azienda, ti informi, leggi le recensioni dei clienti e capisci subito se puoi fidarti. Perché in caso contrario, basta un attimo, un disguido e la rete impazzisce per farti sembrare il peggior produttore al mondo. L’altro lato della medaglia.

Le relazioni interpersonali

Paghiamo a caro prezzo la facilità di poter comprare tutto in qualunque posto siamo. Se una volta fare shopping significava uscire con le amiche per le vie del centro, guardare tutte le vetrine, scegliere i negozi con gli sconti più accattivanti e provarsi tutto quello che era possibile fino alla chiusura, ora le cose sono decisamente cambiate. E’ vero che resistono ancora le irriducibili, ma se chiedi a una ragazza cresciuta nell’era della comunicazione virtuale dove ha comprato la maglia che indossa, molto probabilmente ti risponderà con un nome con un punto it finale. Farà del bene alle nostre tasche forse, ma manca l’interazione, e il valore delle relazioni interpersonali.

Bisogna essere onesti e coerenti. Da che parte si vuole stare? Se compri tutto online non puoi poi provare rabbia perché i negozi chiudono. Perché un po’ di colpa ce l’hai. Ce l’ha anche la politica, le tasse e tanto altro, ma questo non cambia che la colpa è anche un po’ tua. Bisogna essere consapevoli che tutto ciò che accade, nel bene e nel male, dipende anche da noi. Perché, teoricamente, se qualcosa non ci piace dovremmo fare in modo di cambiarla, e non continuare a borbottare e dar la colpa sempre e solo agli altri.